Patrizia Pellizzari, “Soglie: le epigrafi latine nelle opere di Alfieri”, in «Giornale storico della letteratura italiana», CXC, 2013, pp. 211-258.

L’articolo prende in esame le epigrafi latine poste da Alfieri al «confine» dei suoi scritti, specialmente di quelli politici e morali (Della Tirannide, Del Principe e delle Lettere, Satire e Misogallo). Tali citazioni, estratte da Tacito, Orazio, Plauto, Giovenale, Cicerone, Lucrezio, Persio, Virgilio, Lucano, Livio e Sallustio – autori che dichiarano l’appartenenza all’ambito culturale in cui l’astigiano vuole iscriversi – sono oggetto delle stesse attenzioni e cure riservate dall’autore alle opere stesse.
Obiettivo dello studio è ricostruire il percorso delle epigrafi attraverso i vari testimoni che trasmettono gli scritti alfieriani: cogliere il momento in cui sono entrate a far parte dei progetti letterari (spesso il primo segno di interesse per una citazione avviene materialmente sul volume da cui essa viene estratta) per seguirne, poi, gli spostamenti, le soppressioni o le modifiche. La studiosa, esaminando caso per caso, dimostra come, in tale evoluzione, le citazioni subiscono un processo di decontestualizzazione, di ricontestualizzazione e di risignificazione per diventare parte integrante dell’opera; e a volte di diventarne parte fino al punto di costituire nuovi spunti e modificarla.

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The paper examines the Latin epigraphs placed by Alfieri on the «borders» of his writings, especially those discussing political and moral issues (Della Tirannide, Del Principe e delle Lettere, Satire e Misogallo). These quotes, taken from Tacito, Orazio, Plauto, Giovenale, Cicerone, Lucrezio, Persio, Virgilio, Lucano, Livio e Sallustio – authors who represent the cultural membership in which Alfieri wants to sign up – are treated by the author as carefully as the works themselves.
The aim of the study is to reconstruct the route of the epigraphs through the various witnesses of Alfieri’s writings: to catch the moment in which they have become a part of the literary projects (often the first sign of interest in a quote appears physically on the volume from which it is extracted) and then to follow their movements, their suppressions or their modifications. Through a case-by-case examination, the researcher shows that, in this evolution, the quotes undergo a process of decontextualization, re-contextualization and re-signification that trasform them into an integral part of the work; and sometimes they even come to form new suggestions for changing the work itself.

[Scheda a cura di Lucia Bachelet]