Giorgio Inglese, “Come si legge un’edizione critica”, Roma, Carocci, 2006.

Il manuale introduce i lettori ai principali problemi di critica testuale. La disciplina ha come obiettivo precipuo quello di ricostruire il testo secondo l’ultima volontà dell’autore. Il filologo opera a diretto contatto con i documenti, essenzialmente di due tipi: manoscritti oppure testi a stampa. A seconda della documentazione disponibile e delle finalità della sua pubblicazione, egli potrà approntare differenti tipologie di edizione: trascrizione diplomatica, edizione interpretativa, ricostruttiva, o edizione critica vera e propria. Particolare attenzione è dedicata ai concetti filologici di base: originale, testimone, variante, apparato, lezione, introdotti attraverso il ricorso ad esempi tratti dagli scrittori italiani. Al lettore viene inoltre illustrata la metodologia più nota di ricostruzione del testo: il metodo del Lachmann. Una serie di postille completa il volume, arricchendolo di approfondimenti.

The book introduces readers to the main problems of textual criticism. The discipline has as main purpose to reconstruct the text according to the last will of the author. The philologist works directly with documents, essentially of two kinds: manuscripts or printed texts. He can prepare different types of edition: diplomatic transcription, interpretative or reconstructive edition, or critical edition itself. It depends on the available documentation and the purpose of his publication. Special attention is given to basical philological concepts: original, variant, apparatus, introduced through the use of examples from Italian writers. The autor inlustrates to the reader the most popular method of textual reconstruction, called Lachmann’s method. Final footnotes enrich the volume.

[Scheda a cura di F. Cianfrocca]